Giuseppe Occhialini: dagli atomi alle stelle

La vita di Giuseppe Occhialini è intrecciata con una delle ricerche più entusiasmanti del XX secolo. Quando egli ha rivolto lo sguardo al cielo alla ricerca delle sue componenti invisibili, è entrato con il suo lavoro in quell’ampio movimento inteso comprendere la natura dell’universo. I suoi strumenti hanno confermato e scoperto particelle ipotizzate dai fisici teorici, dando concretezza alle ipotesi e fornendo elementi per dipanare la matassa del mondo subatomico. Quindi, “dagli atomi alle stelle” e viceversa, si è voluta rappresentare l’opera di un uomo capace di fotografare l’impercettibile, di posizionare le sue straordinarie macchine nel modo e nel tempo giusto, di creare collaborazioni dalle quali scaturiva la convergenza e la sintesi di progetti apparentemente distanti tra di loro.
Nei laboratori nei quali è passato sono nati valenti scienziati, premiati per ben due volte dal Premio Nobel. Ci siamo chiesti perché egli non ne sia stato insignito e, quasi per scherzo, abbiamo individuato tre motivi: fumava troppo, era comunista, è stato considerato sempre e solo un “tecnico”. Che fumasse davvero molto è confermato da tutte le testimonianze; era difficile coglierlo senza l’eterna sigaretta accesa. Che fosse comunista è più dubbio; piuttosto di indole democratica e aperta, nella tradizione della sua famiglia. Certo non gradì il fascismo a cui si sottrasse andando all’estero. La terza motivazione è più sottile e forse dovrebbe indurre a meditazione. Sporcarsi le mani e usare saldatori e chiavi inglesi era un obbligo che egli imponeva a sé e ai suoi collaboratori perché voleva provare concretamene quanto si teorizzava.
Blackett diceva che i suoi strumenti erano accrocchi orribili a vedersi ma che funzionavano sempre. Dunque nulla di più lontano dall’aplomb accademico. Ma forse la realtà è più semplice: come sappiamo, non è necessariamente solo il merito a determinare gli eventi. Spesso intervengono componenti che appartengono a considerazioni di altra specie. Ciò che conta è non dimenticare che Giuseppe “Beppo” Occhialini è stato davvero uno dei personaggi che hanno contribuito profondamente alla determinazione della natura della materia.

I commenti sono chiusi.