Elettricità che cura: tra positivismo e Belle Époque.

Mostra virtuale dedicata alla medicina elettrica.
A cura di Christian Carletti.
Hanno collaborato:
Paolo Brenni
Oronzo Mauro
Giorgio Mirandola
Gianfranco Rocchini
Diego Urbani

Per tutto il XVIII secolo un’elettricità dalla natura ancora incerta, quasi magica, affascinò filosofi naturali, intellettuali eclettici e aristocratici. È tuttavia nel corso del XIX secolo che le aspettative nei confronti dell’elettricità cominciarono a crescere, alimentate dal successo delle reti telegrafiche, che avevano sull’immaginario sociale e scientifico dei contemporanei un impatto che sarebbe persino riduttivo paragonare alla ‘rivoluzione’ innescata da internet negli anni Novanta del secolo scorso.
Che cos’era l’elettricità? Come ‘funzionava’? Le ricerche condotte in Germania da Emil Du Bois-Reymond sulla natura del sistema nervo-muscolare e sulla velocità di trasmissione del segnale nervoso avevano confermato che l’elettricità giocava nella fisiologia lo stesso ruolo di protagonista che aveva nella telegrafia. Hermann von Helmholtz considerava la telegrafia come il termine di paragone più attendibile per la spiegazione della trasmissione elettrica nei corpi.
Contemporaneamente i medici avevano affrontato sperimentalmente gli effetti dell’elettricità nel campo della patologia e della terapeutica. Il De l’électrisation localisée, pubblicato 1855 dal francese Duchenne de Boulogne, divenne rapidamente un punto di riferimento aprendo la strada a un dibattito sugli effetti curativi dell’elettricità che era destinato a protrarsi ben oltre la scoperta dei raggi X.
Le malattie che una corretta applicazione delle tecniche elettroterapiche poteva guarire si erano nel frattempo moltiplicate e comprendevano “nevralgie”, “nevrosi”, “paralisi”; l’elettricità trovava inoltre applicazione in campo chirurgico, era usata per guarire casi di avvelenamento, ed era considerata efficace in campo oculistico, utile contro l’impotenza, capace di stimolare parti o provocare aborti.
L’obiettivo di questa mostra è raccontare questo crescente interesse dei medici per l’interazione tra l”elettrico’ e il corpo umano. I modelli qui esposti non provengono da musei per la storia della scienza, ma sono proprietà esclusiva di collezionisti privati, appassionati frequentatori di mercati o case d’asta. Dalla loro disponibilità è dipesa la realizzazione di questa mostra.

Sommario:

  1. Una nuova elettricità per guarire: il faradismo
  2. L’elettroterapia “prêt-à-porter”, fuori dalle cliniche e a domicilio
  3. Il revival di un’elettricità: il galvanismo
  4. ‘Energo’: una macchina per la cura di ogni male
  5. Meravigliose cure

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